Se vi incuriosisce l’idea di un viaggio in Libano, il Paese dei cedri, l’unico aeroporto internazionale nel Paese si trova nella capitale; a prescindere da questo , una sosta in questa città è d’obbligo. È stata per 15 anni teatro di una violenta guerra civile e i suoi segni sono ancora tangibili. Su una città che cercava di rinascere, nell’agosto del 2020 si è abbattuta una scure pesantissima: l’esplosione al porto che causò centinaia di morti e migliaia di feriti, oltre a danni incalcolabili. In questo articolo vi racconterò cosa vedere a Beirut in un giorno.
Si parte! Cosa vedere a Beirut in un giorno
Innanzitutto vi consiglierei di dormire nel quartiere Hamra: ottime strutture, molta scelta su ristoranti e locali, non lontana dalla corniche, il lungomare della città.
Cosa vedere a Beirut in un giorno? Le cose interessanti sono tante, spaziando fra storia, cultura, religione e un passato non troppo lontano.
Iniziate la giornata raggiungendo in taxi il Museo Nazionale. Conserva numerosi reperti preistorici, provenienti principalmente da Jbeil, la vecchia Byblos. Una collezione di gioielli fenici, egizi e romani, obelischi e statue provenienti dai maggiori porti del Libano a testimonianza del legame commerciale e di amicizia con l’Antico Egitto e una serie di sarcofagi.

Da qui, risalendo verso nord, fate una sosta a Beit Beirut; questo edificio, ristrutturato lasciando volutamente i segni del conflitto, è un simbolo della città. All’interno trova spazio una mostra fotografica, realizzata in seguito al ritrovamento di numerosi rullini al suo interno. Purtroppo non ha degli orari d’apertura fissi, quindi dovrete tentare la fortuna.
Percorrendo questa via sappiate che state passeggiando su Damascus road, un tempo ribattezzata “linea verde”. Era uno spartiacque tra le due zone della città che si affrontavano durante la guerra civile. Rapidamente abbandonata la zona, prese questo nome per via della folta vegetazione che crebbe in quel periodo.
Continuando a risalire verso nord est, troverete il Museo Sursock (ad aprile 2023 era chiuso) e le scale di San Nicola, per una piacevole passeggiata tra palazzi antichi e localini.
Qui, perdetevi tra le strade dei quartieri Gemmayzeh e Mar Mikhael, con tanti murales e scorci interessanti da scoprire. Se siete in zona, potreste fare una veloce pausa pranzo lungo via Gouraud: è una delle strade di Beirut con ristoranti e locali alla moda. Se preferite optare per la cucina libanese, uno dei pochi è Tabliyit Massaad, ristorante tipico, con un servizio abbastanza veloce e una discreta cucina. La maggior parte dei ristoranti lungo questa via sono più internazionali e modaioli.

Se siete appassionati di “dark tourism” e volete vedere gli effetti dell’esplosione nel porto del 2020, sappiate che al contrario di quanto vi indicherà google maps, non potrete arrivare fin dentro il porto. Per avere una visuale sull’area portuale e sulla zona residenziale di fronte, il consiglio è di raggiungere a piedi la statua dell’immigrato; vi troverete a dover percorrere un pezzo di tangenziale, che però sono dotate di marciapiedi.
Successivamente è il momento di dedicarsi all’area adiacente a downtown, dove si trova la grande moschea di Mohammad Al Amin, uno dei luoghi più rappresentativi della città. Le donne dovranno indossare un velo o qualsiasi cosa utile a coprire la testa per poter entrare (anche una felpa con cappuccio va bene),evitando shorts e pinocchietti. Fuori talvolta sono disponibili gratuitamente dei “mantelli”, sempre per le donne.

Di fronte ad essa noterete un’area molto grande, Piazza dei Martiri. Questo monumento è dedicato ai patrioti giustiziati proprio qui nel 1916.
Nell’area della moschea, sorgono anche due luoghi di culto cattolici: la basilica e la chiesa di San Giorgio; quest’ultima, nel seminterrato, ospita delle cripte.
Poco distante noterete una curiosa struttura, ribattezzata “the egg”: la sua costruzione iniziò negli anni ’60 e doveva ospitare un cinema e un centro commerciale. Fu sospesa e mai più ripresa durante la guerra civile. Ora si presenta come un rudere in cemento, ricoperto di graffiti. Resta un simbolo del lacerante conflitto in città. Talvolta ospita eventi culturali e musicali.

Un luogo che vi lascerà senza parole sarà dowtown: spettrale, completamente abbandonato, sede di uffici e negozi, molti di questi saccheggiati, i cui danni sono ancora visibili. La piazza dell’orologio il fulcro di quest’area, totalmente recintata e presidiata dalla polizia, anche perché trova sede il Parlamento. In alcuni punti di quest’area i varchi sono aperti e si può entrare per girare tra le sue vie. Questa zona era chiamata “la piccola Parigi” e capirete il perché osservando la sua architettura. Fu abbandonata in massa dopo l’esplosione del porto.
Proseguendo verso ovest e quindi in direzione corniche, merita una sosta per una foto il vecchio Holiday Inn. In questa zona alcuni hotel vennero utilizzati come rifugio e luogo di appostamento per diversi cecchini durante la guerra civile. L’Holiday Inn non fu mai più ristrutturato ed è ora uno scheletro crivellato di colpi da mortaio.

Proseguendo verso il mare, fate una sosta per una foto al vecchio faro, oramai inglobato tra i palazzi e alla singolare Al Ba’sa. È una casa talmente stretta che nel suo punto più sottile è larga solo 70 cm!
La storia è molto curiosa: due fratelli ricevettero in don dal padre un terreno edificabile. Uno dei due, convinto che la spartizione l’avesse penalizzato, costruì questa casa a più piani con un solo scopo: togliere la visuale sul mare al fratello e far crollare il valore commerciale della sua casa. Quando si dice parenti serpenti!

Ora non vi resta che raggiungere la corniche per una passeggiata sul lungo mare, godendosi il tramonto di fronte allo scoglio dei 2 piccioni. Il Bay Rock cafè è proprio di fronte, dove gustare un aperitivo in attesa che il sole si tuffi in mare.

Per la serata concedetevi cena e dopocena in uno dei tanti locali del quartiere Hamra.
Vi consiglio di cenare da T-Marbouta o Mezyan e chiudere in bellezza con un cocktail da Propaganda Gin Room.
Ora che avete tutti i consigli necessari su cosa vedere a Beirut in un giorno, non vi resta che pianificare il resto dell’itinerario che troverete in questo articolo, non prima di aver letto i consigli su come organizzare il vostro viaggio.
Se non ve la sentite di partire in autonomia, potreste aggregarvi ad un viaggio di gruppo con BHS Travel, il tour operator con il quale collaboro dal 2019.
Qui potete acquistare una guida; la Lonely Planet ha solo la versione pocket su Bierut, ma con molte info sui luoghi più importanti del Paese.