
Breve introduzione
Vi ho parlato di Cuba in alcuni precedenti articoli con le mie impressioni e consigli per organizzare al meglio un viaggio nell’isola caraibica; in questo articolo troverete un itinerario di 3 settimane a Cuba, suddiviso giorno per giorno, per apprezzare al meglio questi luoghi che considero unici al Mondo.
I prezzi si riferiscono al periodo del mio viaggio, nel marzo del 2017.
Giorno 1 – Arrivo a Cuba
Arrivo all’aeroporto de l’Havana con un volo diretto da Parigi; dopo le solite pratiche aeroportuali e il ritiro del bagaglio, fermatevi presso l’ufficio per il cambio, in modo da versare degli euro da convertire in CUC. Fino al 31 dicembre 2020 era in voga la doppia moneta (anche di questo si parla nel mio articolo), mentre dall’1 gennaio del 2021 verrà utilizzato solo il CUC. Il mio consiglio è quello di cambiare una cifra considerevole perché, a differenza di tutti gli aeroporti del Mondo, qui il tasso di cambio è onesto e conveniente, e vi risparmierà per qualche giorno di fare la fila alle case di cambio nelle varie città, sempre molto affollate.
Fuori dall’aeroporto troverete la solita fila di taxi e, con circa 25 CUC, vi porteranno all’Havana.
Arrivo in centro in serata e dopo un veloce check-in esco per cena: sarà l’unica occasione in cui prenderò una “sòla”, nel ristorante “Torre Eiffel”, nell’Havana vecchia: ahimè l’unico aperto alle 23.
Giorno 2 – Iniziamo ad esplorare la città

Colazione e via, si parte! Dopo un’energica frittata e dell’ottimo mango fresco, scendo in strada, alla scoperta dell’Havana Veja, il cuore del centro città, che racchiude anche Centro Havana e Vedado.
Oltre alle varie attrazioni che la città offre, a Cuba ciò che conta veramente è lasciarsi guidare dal caso; esplorate ogni singola via vi incuriosisca, magari attratti da una musica o un profumo.

















Giorno 3 – Oggi è il turno degli altri quartieri
Dedico questa seconda giornata a l’Havana alla visita degli altri due quartieri, Centro Havana e Vedado. A tutto ciò che la guida mi consiglia, aggiungo (frutto di una ricerca sul web in fase di pianificazione) una visita ad una palestra di boxe, dove ammirare bambini e giovani atleti intenti ad allenarsi; oggi è il turno dei più piccoli. All’ingresso chiedono il pagamento di un biglietto d’ingresso (oramai queste palestre sono famose, manna per i fotografi, e “giustamente” hanno pensato di tirar su qualche soldo … ).












Il pomeriggio non può non concludersi con una passeggiata sul Malecon, l lungomare, dove apprezzare il tramonto sull’Oceano.

Trascorrete la serata in uno dei tanti locali dell’Havana Veja, avrete l’imbarazzo della scelta.
Giorno 4 – è ora di trasferirsi, prossima tappa: Vinales
Salutiamo momentaneamente la capitale ( ci rivedremo l’ultimo giorno) per dirigerci verso ovest, nel cuore della produzione del miglior tabacco per sigari del Mondo. Situata nella provincia di Pianar del Rio, questo placido villaggio è immerso in una foresta verde smeraldo; da qui partono interessanti escursioni…e non solo.

Chiediamo alla signora che ci ospita nella casa particular di chiamarci un taxi che ci porti in periferia, esattamente al terminal della Viazul, principale compagnia di trasporto con bus del Paese. Fuori dal terminal si possono trovare i taxi collettivi con cui raggiungere Vinales (ve ne parlo qui). In alternativa, potreste concordare anche con il trasporto diretto a Vinales, senza dover cambiare taxi.

In circa 2h 30’ raggiungiamo la cittadina e ci rechiamo nella nostra casa particular (una delle migliori dell’intero viaggio) per il check-in. Usciamo per fare due passi nel piccolo centro e sgranocchiare qualcosa per pranzo; nel primo pomeriggio ci aspetta un’escursione a cavallo tra le piantagioni di tabacco, prenotata direttamente tramite la casa particular.





La passeggiata è molto piacevole, a dorso di un docile cavallo, con diverse soste nei punti panoramici e una in un’azienda che produce tabacco, con tanto di gustosa fumata! La sera a cena abbiamo la fortuna di trovare un locale con musica dal vivo e dopocena di bere il più buon daiquiri di questo viaggio.
Giorno 5 – Oggi relax!
Nel secondo giorno a Vinales, decidiamo di dedicare la prima di una serie di giornate al mare caraibico.
Cayo Jutìas è una delle perle di questo tratto di costa, una spiaggia di circa 3 km con tantissime mangrovie; per fortuna non rovinata dall’edilizia selvaggia, resta un luogo molto autentico, con un unico bar-ristorante direttamente sulla spiaggia. Cayo Jutìas si contende lo scettro di spiaggia più bella della provincia con Cayo Levisa, forse più graziosa ma più affollata, ragion per cui ho scelto la prima.

Sempre tramite l’host della vostra casa particular, trovate un taxi collettivo che vi porti in spiaggia (l’unica soluzione possibile, a meno che non abbiate noleggiato un’auto). Impiegherete circa 1h e ½ per tratta, percorrendo una delle tante strade malconce di quest’isola. I taxi restano nel parcheggio antistante la spiaggia ad aspettarvi, rientrando nel pomeriggio prima del calar del buio. Perché? Hanno “paura” che, in caso di guasto della loro automobile, su quel tratto di strada non si trovano meccanici o aiuti. Infatti al ritorno i taxi partono tutti alla stessa ora, in modo tale da scortarsi a vicenda.
Un luogo unico!
La spiaggia lascia senza parole, con la sua sabbia finissima e bianca, i tronchi sulla spiaggia, le mangrovie che arrivano fin dentro il mare. Il colore dell’acqua è incredibile, un tuffo in queste acque è un toccasana per gli occhi e per l’anima. Se non volete pranzare nell’unico bar-ristorante, provate a fare una passeggiata in spiaggia verso nord: sarà facile trovare un pescatore che vi proporrà un’aragosta appena pescata e grigliata in spiaggia!


Nel primo pomeriggio, sulla via del ritorno, chiedete al tassista di fare una sosta al Mural de la Prehistoria ( a pochi km da Vinales); è un immenso murales di 120 mt, disegnato in 5 anni da 18 persone sul fianco di una montagna, simboleggia la teoria dell’evoluzione.
Per cena decidiamo di cenare in casa, con il miglior riso e fagioli mangiato in viaggio, preparato dalle sapienti mani di Maribel. Il mio consiglio è di provare, di tanto in tanto, la cena che propongono gli host che vi ospitano. Vi comunicheranno menù e prezzo, che di solito non è mai esagerato.
Il dopo cena continua nel pacifico centro di Vinales.

Giorno 6 – Colazione e via, direzione Cienfuegos!
Alle ore 9, dopo una colazione abbondante e deliziosa, il tassista contattato da Maribel il giorno prima, passa a prenderci; ci aspetta un lungo viaggio verso Cienfuegos, ennesima tappa di questo itinerario di 3 settimane a Cuba.
In circa 4 ore raggiungiamo la città; di forte stampo francese, che furono i primi colonizzatori di questa città, è una piacevole cittadina sul mare. Dopo il check-in, in casa di un giovane e simpatico italiano trapiantato qui, pranziamo velocemente con un paio di pizzette cubane: sono preparate da massaie all’interno della propria casa e vendute attraverso la finestra. Provatele, sono squisite!

Il pomeriggio trascorre per le vie del centro, molto gradevole e meno caotico di quello dell’Havana. Una passeggiata lungo il Malecon , dove dei giovanissimi pugili si allenano con dei sacchi insieme al loro istruttore, fino alla fine del lungo viale, ci porta in un baretto sul mare.

Qui ci concediamo un paio di birre, in attesa del tramonto, in compagnia di un giovane ragazzo che guida un ciclo-taxi. Sono i momenti migliori di un viaggio, quando si ha la possibilità di interagire con i locali e conoscere più da vicino abitudini, pensieri e stile di vita. Per “ringraziarlo” dei tanti racconti e aneddoti, accettiamo di farci riaccompagnare a casa da lui. Trascorriamo la serata nel “cafè Teatro Terry”, dove ceniamo assistendo ad uno spettacolo di musica live.
Giorno 7 – Escursione a El Nicho
Il cognato cubano di Andrea, il nostro host, è il tassista per l’escursione al Parco de El Nicho. Un’area immersa nel verde con piscine naturali, qualche grotta, una rigogliosa foresta e la possibilità di pranzare in ristoranti in stile fattoria. Arrivati all’ingresso della riserva avrete due possibilità: entrare nel parco e pagare un biglietto d’ingresso o andare sulla destra verso una piscina naturale libera e gratuita; il mio personale consiglio è quello di recarvi prima in quella gratuita, dove rilassarsi qualche ora in perfetta solitudine, prima di entrare al parco. Datevi un appuntamento con il vostro tassista e godetevi una giornata di puro relax.
Serata da trascorrere a Cienfuegos.



Giorno 8 – Esploriamo Trinidad
In un itinerario di 3 settimane a Cuba o di qualsivoglia durata, non può mancare la “perla dell’isola”: Trinidad. Questa volta il tragitto è davvero beve; con il solito taxi collettivo raggiungiamo la città, dove effettuiamo un veloce check-in per partire alla scoperta del centro città.

Un tuffo nel passato

Trinidad è ovviamente una delle città maggiormente prese d’assalto dai turisti, ragion per cui troverete la città invasa. Dopo pranzo fa davvero troppo caldo per essere in giro, decidiamo così di rifugiarci qualche ora in camera. La sera la città è viva come di giorno, soprattutto nella piazza principale dove, lungo la scalinata adiacente alla chiesa, che porta alla Casa della Musica, è possibile assistere a spettaci di danza e musica locale. Per cena provate il ristorante “San Josè”; è leggermente più caro della media dei ristoranti cubani, ma propone piatti deliziosi in una location davvero carina.
Giorno 9 – Un’altra giornata al mare: Playa Ancon
Trinidad è descritta come una città ferma a metà ‘800: se volete realmente gustarne quest’essenza e se siete amanti della fotografia, fate lo sforzo di alzarvi prima dell’alba. Le vie del centro sono semi deserte, le uniche persone che incontrerete saranno i lavoratori in sella da un cavallo o che con un carretto si recano al lavoro.





Quando il centro inizia a riempirsi di gente, è ora di fare una ricca colazione (perché all’alba non troverete nulla di aperto); tornate a casa, indossate il costume: si parte per Playa Ancon!
Recatevi in via Lino Perez ( ma sui cartelli potreste trovare Calle San Procopio – molte vie hanno un doppio nome a Cuba, pre- e post-rivoluzione – ), nei pressi dell’ufficio di Havanatour. Il Primo autobus parte alle 9 e, nonostante vi sia una seconda fermata all’incrocio tra via Zerquera e via Antonio Maceo, il mio consiglio è quello di prenderlo dal punto di partenza, per non trovarlo pieno al secondo punto di raccolta.
Mare, sole, relax
Playa Ancon è considerata una delle spiagge più belle della costa meridionale dell’isola. Non farci un salto durante il vostro itinerario di 3 settimane a Cuba sarebbe un vero peccato, no? La spiaggia è libera, per una cifra molto bassa potrete noleggiare una sdraio; troverete un ristorantino dove pranzare a prezzi onesti. Prendete nota degli orari del ritorno, per non essere poi costretti a prendere un taxi.

Giorno 11 – Verso l’estremo ovest: Santiago de Cuba
Siamo all’incirca a metà del nostro itinerario di 3 settimane a Cuba ed è tempo di rimettersi lo zaino in spalla, si cambia destinazione. Prossima tappa Santiago de Cuba. Con il solito taxi collettivo, da condividere con altri 2 ragazzi conosciuti la sera prima, partiamo di buon mattino. Se come me, in questo caso, non avete mai visto i proprietari della casa particular e avete bisogno di un taxi collettivo, recatevi davanti ai parcheggi della Viazul – a Trinidad sono in centro – e fuori troverete decine di tassisti con cui contrattare il trasferimento. Se viaggiate da soli o in coppia, valutate per questo spostamento la Viazul; spendereste all’incirca la stessa cifra del taxi collettivo ma, vista la lunghezza del viaggio, viaggerete più comodi.
Guardati intorno, sempre

Per spostarci impieghiamo buona parte della giornata, arrivando a Santiago nel pomeriggio. Solitamente sono contrario ad effettuare lunghi spostamenti di giorno, preferendo la notte per non sprecare tempo, ma a Cuba è tutto diverso. In primis i taxi collettivi viaggiano solo con la luce del sole e poi perché un viaggio in un’auto anni ’50, spesso sgangherata, in compagnia di un autista magari loquace, è un viaggio nel viaggio! Si ammirano i panorami, si può fare qualche breve sosta per una foto, ci si ferma in posti veramente tipici per mangiucchiare qualcosa a poco prezzo. Arrivati in città ed effettuato il check-in, iniziamo a “prendere confidenza” con questa città, girovagando per le vie del centro.

Giorno 12 – Santiago, per le vie della città

i colpi di proiettile, sparati durante il celebre scontro a fuoco
La città offre molte cose interessanti; quello che più di tutti mi ha colpito è stata la visita alla scuola ex caserma Moncada, oggi anche museo, un luogo simbolo della rivoluzione castrista. Un altro luogo da non perdere è il cimitero della città, dove riposano le spoglie di Fidel Castro. Singolare la sua tomba: un enorme masso dove, all’interno di una piccola cavità trovano posto le sue ceneri, sormontate da un’unica epigrafe riportate solo FIDEL, senza cognome o date di nascita e morte.


L’autista del taxi che ci ha accompagnato al cimitero, ci ha spiegato le ragioni di questa doppia scelta: il masso è un simbolo della rivoluzione castrista perché, durante la lunga battaglia tra l’esercito di Castro e quello di Battista, i primi trascorsero un lungo periodo nascosti nella foresta della vicina Sierra Brava. Una foto storica ritraeva il rivoluzionario, con un piede appoggiato su di un masso, mentre scrutava l’orizzonte ( foto vista all’interno della scuola-museo Moncada, ma che non riesco a trovare sul web). La scelta di un’epigrafe così semplice è dovuta al fatto che per i cubani, è esistito ed esisterà sempre un solo Fidel, ragion per cui la sua tomba non ha bisogno di nient’altro se non il suo nome.
Giorno 13: Baracoa
Sveglia presto: alle 8 parte il bus della Viazul che in 5 ore circa ci porterà a Baracoa. Il percorso tra le due località è uno dei più belli che si possano fare sull’isola, con strade piene di curve immerse nel verde. Raggiungiamo la nostra meta intorno alle 13 circa e, affamati, decidiamo di buttar giù un boccone, prima di fare il check-in.
Perché ci siamo spinti fin qui? Baracoa è innanzitutto la città più antica dell’isola, oltre ad essere “un’isola nell’isola”, nel senso che è lontana dalla frenesia di altri luoghi, ed è restata pressoché isolata fino al 1960, anno in cui fu collegata con una strada a Santiago. Trascorriamo il pomeriggio per le vie del centro, trasandato ma autentico, dove entrare in contatto con la gente del posto, sicuramente non abituata alle folle di Trinidad o l’Havana. Visitiamo l’interessante Museo del Cacao e trascorriamo la serata sul breve ma vivo Malecon.
(Purtroppo non ho foto di Baracoa – ero convinto di aver perso il caricabatterie della mia fotocamera, per poi ritrovarlo in fondo allo zaino nella tappa successiva – sic!)
Giorno 14 – trekking!
Oggi giornata dedicata all’avventura: Il Canyon del Yumurí e le Cascate di Belete. Portate con voi costume da bagno, asciugamano e, se ce li avete, dei sandali o delle scarpe da scoglio. Cercate magari il giorno prima un’agenzia che faccia questo tipo di escursione; ce ne sono di diversi tipi, quella breve e quella completa sostanzialmente.
La prima ci permetterà un giro in barca lungo il fiume e la visita di un canyon, la seconda un trekking fino alle cascate. E quale ho scelto secondo voi? Ovviamente quella completa!
Al rientro in città, grazie all’host della nostra casa particular, prenotiamo un taxi collettivo per rientrare il giorno successivo a Santiago.
Giorno 15 – un bel bagno prima di ripartire!
Dopo una gustosissima colazione, un taxi collettivo ci aspetta per andare a fare un bagno a Playa Maguana, una delle spiagge più belle della zona; qui non troverete resort a ridosso della spiaggia ma solo qualche chioschetto. Se invece volete restare vicini a Baracoa, optate per Playa Miel, la spiaggia con la sabbia nera della città.
Subito dopo pranzo partiamo per Santiago, arrivando giusto in tempo (complice una gomma bucata lungo la strada!) al terminal di Viazul per il primo viaggio notturno di questa esperienza. Direzione? ancora mare caraibico!
Giorno 16 – arrivo a Moron
Partiamo all’ora di cena per arrivare alle prime luci dell’alba a Ciego de Avila dove, con l’ennesimo taxi collettivo troviamo un passaggio per Moron; è una placida e anonima cittadella che ha la fortuna di essere vicina ad uno dei punti più belli della costa cubana. Se come me siete poco avvezzi ai resort, evitate di alloggiare a Cayo Guillermo e optate per una casa particular a Moron; è pur vero che quello che risparmierete rispetto al resort, dovrete spenderlo in taxi per fare su e giù dal mare, ma vuoi mettere l’ennesima esperienza in casa dei cubani, per conoscere sempre di più abitudini e stile di vita?

Per questa ragione raggiungiamo Moron, la prima meta in cui non abbiamo già prenotato una casa particular. Ne avevamo trovata una su Tripadvisor con buone recensioni e il tassista, non conoscendola, si ferma a chiedere ad una signora se l’avesse mai sentita. La signora risponde di no (ci sarà da credergli?) e ci propone la sua: scendo a vederla, concordo il prezzo ed eccomi in una casa diversa da quella che avevo preventivato. Sarà uno dei pernotti migliori del viaggio: in fin dei conti, non è bello anche improvvisare?
Dopo un veloce check-in, la nostra host chiama un suo tassista di fiducia che ci porterà al mare: prima tappa Cayo Coco. È un’isola con spiagge enormi di sabbia finissima e bianca e un mare di un colore che solo vedendolo con i vostri occhi potrete capire. Cayo Coco è molto più wild della vicina Cayo Guillermo, dove enormi resort sono a due passi dalla spiaggia.

Giorno 17 e 18 – mare caraibico e relax
Durante un itinerario di 3 settimane a Cuba si ha la necessità di concedersi qualche giornata di dolce far niente. Decidiamo quindi di dedicare 3 giorni (quello dell’arrivo, più questi 2) al mare caraibico, dividendoci tra Cayo Coco e Cayo Guillermo. La sera la trascorriamo in centro (in un locale del quale, ahimè, non ricordo il nome – ma è nei pressi di Parque Marti Mo, la piazzetta centrale -), tra un cocktail e salsa cubana.

Giorno 19 – trasferimento a Santa Clara
È giunta l’ora di salutare il mare caraibico; ci aspetta un “appuntamento con la storia”: Santa Clara. Di primo mattino, con un taxi condiviso, raggiungiamo in meno di 3 ore la meta successiva. È una città simbolo, legata indissolubilmente alla figura del Che. Fu la prima città ufficialmente liberata dal regime di Batista nel 1958, dando il via all’era castrista.

Tra le cose da non perdere assolutamente, il Monumento a la toma del Tren Blindado, il luogo in cui ci fu lo storico scontro tra gli uomini di Che Guevara e l’esercito di Batista. Il monumento più importante della città è però il mausoleo del Che; un’enorme statua campeggia sul monumento che si affaccia su una grande piazza. Qui giacciono le spoglie del Che, ritrovate in una fossa segreta in Bolivia ( ve ne parlo qui ). In mezza giornata si riesce a vedere tutte le attrazioni più importanti della città.

Il centro è piacevole per una passeggiata e per cena trovo per caso un ristorante locale ( Saborearte ), dove mangio cucina tipica, in mezzo ai cubani, per una cifra molto bassa: cosa volere di più!
Giorno 20 – ritorno a l’Havana
Il nostro itinerario di 3 settimane a Cuba sta per volgere al termine. L’ultimo taxi di questo viaggio, ci riporta in circa 4 ore all’Havana, dove trascorrere l’ultima giornata di questo emozionante viaggio. Non può mancare un salto nella palestra di boxe che avevamo visitato il secondo giorno, per assistere stavolta agli allenamenti dei “pugili senior”, giovani ragazzi poco più che ventenni.







Concludiamo la serata e il viaggio con un ottimo mojito e dei profumati sigari nel locale “El Dandy”, dove facciamo una piacevole chiacchierata con il barman.
Giorno 21 – si riparte
Siamo giunti al momento meno bello di ogni viaggio; con un taxi raggiungiamo l’aeroporto per fare rientro a casa. Un’altra entusiasmante esperienza da conservare tra i ricordi più belli, in un Paese che, con tutte le sue limitazioni, è unico nel suo genere. Spero che questo itinerario di 3 settimane a Cuba sia stato di vostro gradimento. Condividetelo con i vostri amici per organizzare questo viaggio in autonomia.
Conclusioni
In questo articolo non trovate tantissime info utili sull’organizzazione del viaggio e sugli alloggi utilizzati perché, come detto nella parte iniziale dell’articolo, ne ho già parlato in alcuni precedenti pezzi (che trovate sul sito).
Per organizzare al meglio un itinerario di 3 settimane a Cuba è utile avere una guida, per informazioni storiche e pratiche aggiornate. Se volete, potete acquistarla tramite il link sottostante:
Per cercare il vostro volo ed iniziare ad organizzare finalmente il vostro itinerario di 3 settimane a Cuba, provate su questi portali:
Qui potete trovare alcune delle attività e tour per il vostro viaggio a Cuba: