
Una terra magica…
Vediamo nel dettaglio questo itinerario in Transilvania di 5 giorni on the road.
Nel nostro immaginario leghiamo questa regione, in Romania, a vampiri e tetri racconti. Questa area interna del Paese, immersa tra i Carpazi e spesso avvolta dalla nebbia, è molto suggestiva ed interessante sotto tanti aspetti. Città medievali con le loro torri di guardia, viali acciottolati e castelli, montagne innevate d’inverno, villaggi fermi al secolo scorso e una buona cucina vi conquisteranno.
I rumeni sono molto legati alla loro terra; ovunque noterete, non sono sui palazzi pubblici, bandiere sventolare orgogliosamente. Ho optato per un viaggio in questa terra a metà gennaio, perché volevo godere delle città e dei paesaggi innevati, che hanno reso il tutto ancora più suggestivo. Devo dire di aver trovato temperature accettabili e strade sempre pulite. Una buona auto con gomme da neve ha fatto il resto. La Transilvania è però interessante tutto l’anno; è piacevole un tour nella bella stagione ma anche in autunno, quando le numerose foreste di tingono di rosso.

Giorno 0: arrivo a Bucarest
Se come me, avete la possibilità di arrivare in serata a Bucarest, sarete pronti per partire la mattina seguente per il vostro tour on the road e non “sprecare” un intero giorno in più. Essendo già stato a Bucarest in passato, non mi sono preoccupato di concedere ulteriore tempo alla visita della capitale rumena.
Primo passo: noleggiate un auto
Noleggio un auto con Direct Rents, distante pochi chilometri dall’aeroporto. Un loro incaricato mi attende nell’area arrivi per accompagnarmi al parcheggio dell’agenzia. In poco tempo sbrigo le varie pratiche e ritiro una nuovissima Dacia Logan gommata per la neve. In serata mi sono concesso una cena nel noto “Caru cu bere” in pieno centro, locale sicuramente molto turistico ma che conserva un certo fascino nella sua struttura antichissima… e serve piatti buonissimi!

Giorno 1: si parte!
Prima tappa nel “Paese delle fate”
Svegliato di buon mattino, subito dopo colazione mi metto alla guida. Prima tappa di questo itinerario in Transilvania di 5 giorni on the road è Sibiu, a circa 330 km dalla capitale. Durante il percorso, molto agevole su strade perfettamente pulite, effettuo una sosta a Castelul de Lut dopo circa 4 ore dalla partenza. Il suo nome preciso è “Castelul de Lut Valea Zanelora”, che significa “Castello di argilla della Valle delle fate”. È una struttura privata creata da due coniugi che hanno lasciato la capitale Bucarest per realizzare questo sogno. Ospita dieci camere dove soggiornare ed è visitabile in poco tempo, ad un prezzo veramente modico (1 €). Sembra di trovarsi proiettati per un momento in un ambiente fiabesco, con queste costruzioni che ricordano le case degli hobbit in “il Signore degli Anelli”. È oltretutto una struttura eco sostenibile, costruita con paglia, argilla e sabbia.

Via verso Sibiu
Il viaggio prosegue verso Sibiu, distante solo 40 km.
In circa 40 minuti sono in città, giusto per l’ora di pranzo. La scelta dell’alloggio si rivela azzeccatissima: Casa Hermanni è perfetta. Stanza ampia, ben riscaldata, bagno enorme. La chicca? Il proprietario (parla l’italiano), ci ha atteso nel vicino parcheggio pubblico, riservandoci un posto auto e consegnandoci un pass gratuito per la nostra sosta. Usciamo subito per pranzare e optiamo per l’ottimo “Kulinarium” , un ristorantino tipico nel cuore del centro storico.
Sibiu è una città molto signorile che non vi lascerà indifferenti. Il suo centro storico ben curato, le eleganti vie acciottolate, in un continuo salire e scendere, vi conquisteranno. Una delle prime cose che attireranno la vostra attenzione (non li avevo mai visti prima) saranno i tanti lucernari presenti sui tetti. Hanno la particolarissima forma di un occhio, tanto da farvi sentire osservati durante il vostro tour della città. 🧐

Subito dopo pranzo mi reco al Ponte delle bugie, sulla quale origine del nome circolano due diverse leggende: chi sostiene che il nome derivi dal fatto che qui si incontravano mercanti, spesso senza scrupoli, chi invece crede che dipenda dal fatto che veniva usato da coppie di innamorati che si scambiavano promesse di amore eterno. La leggenda narra che, nel caso si dica una bugia mentre lo si attraversa, il ponte inizi a scricchiolare, smascherandovi. Ovviamente potete passarci sopra senza timore alcuno!
Purtroppo ho dovuto rinunciare alla visita della chiesa evangelica in Piata Duet, forse la più bella della città, perché chiusa al pubblico per via di alcuni importanti lavori di ristrutturazione. L’imponente impalcatura non ci ha permesso neanche di ammirare l’esterno dell’edificio.



( Photo by Stefania Bramato )
Il giro prosegue tra le vie del centro, ove ammirare chiese e palazzi eleganti. Uno dei più significativi è il palazzo della Banca Agricola, ora sede del Municipio, che si affaccia sulla grande piazza Piata Mare, dove ancora sono presenti addobbi natalizi che conferiscono alla stessa un’aria magica.
Lungo le mura cittadine si possono ammirare alcune delle tante torri presenti in città, come quella dei Carpentieri o dei Vasai. La via principale che si dirama da Piata Mare, è un elegante passeggio ricco di negozi e caffè.
Nel tardo pomeriggio mi concedo una birra nell’eclettico Music pub, locale arredato con quadri del proprietario dal forte impatto visivo e con profondi significati. Chiedete al bar, alcuni sono in vendita.

Per cena scelgo il “Crama sibiul Vechi”, un suggestivo ristorante ricavato in una vecchia cantina. Presenta i piatti della cucina tradizionale rumena e resto molto soddisfatto dal cibo e dalla location, con la giusta atmosfera regalata da un gruppo che fa musica live. È ora di andare a nanna, domattina si riparte!
Giorno 2: via verso Sighisoara!
Dopo un’abbondante colazione in un caffè del centro, è il momento di mettersi in macchina. Lungo la via per Sighisoara ho incluso due soste: la prima a Biertan, che raggiungo in circa 1 ora, percorrendo i 70 km che la separano da Sibiu. Il percorso, tra tornanti innevati e vette tutto intorno, è un viaggio nel viaggio.
Lungo la strada, come durante tutto l’itinerario, si possono trovare interessanti cimiteri.

(photo by Stefania Bramato )
Un tuffo nel passato

( Photo by Stefania Bramato )
Biertan è un piccolo villaggio medievale di poco più di 2.000 abitanti, dove si trova una delle tante chiese fortificate sparse sul territorio.
Fa freddo, la temperatura è sotto lo zero, tutto è ricoperto di bianco. L’atmosfera è magica, il silenzio regna sovrano. Poche le persone in giro, la vita in questo borgo sembra scorrere lenta, ferma al secolo scorso. Un’anziana contadina, sicuramente abituata ai turisti di passaggio, ci sorride e accenna un saluto con la mano.
Alcune case di produzione cinematografica hanno scelto questo villaggio per girare alcune scene di film horror. Diciamo che la location si presta bene a recitare la parte del luogo tetro. 🙂

( Photo by Stefania Bramato )

Visitiamo la chiesa fortificata con la sua immancabile torre e ammiriamo l’incredibile serratura della sacrestia, dove un tempo erano custoditi i tesori della chiesa: un sistema di 19 serrature che fanno parte di un unico meccanismo, un’opera di ingegneria incredibile! Un’altra curiosità presente nell’area della fortificazione è un bastione dove pare un tempo ci chiudessero le coppie intenzionate a separarsi. All’interno vi era un solo letto e una sola serie di posate. Si dice funzionasse bene come deterrente.

Una breve passeggiata tra le vie del piccolo centro, dove scorgere sprazzi di vita quotidiana. Un comignolo che fuma, segno che un camino riscalda quell’abitazione dal gelido inverno; una donna con pesanti buste della spesa rientra a casa, un contadino con il suo carretto trainato dal fido cavallo. È affascinante ammirare questi piccoli villaggi e la loro vita fatte di cose comuni, lontano dalla frenesia delle grandi città. Alla mente balzano subito assurdi paragoni: solo un mese prima ero a New York e ora mi sembra di essere tornato indietro nel tempo.
Il viaggio prosegue, 30 km mi separano da Sighisoara, non prima di aver effettuato una sosta in una frazione di Biertan, Copsa Mare. Immaginate cosa può essere una frazione di un Comune di 2.500 abitanti. Praticamente meno di un borgo!
Le galline e le mucche passeggiano beatamente per quella che sembra essere la via principale di questo agglomerato di case. Nulla di particolare da vedere, se non appunto scorci di vita rurale autentica.


In 30 minuti e percorrendo 30 km raggiungo Sighisoara.
Che voi siate viaggiatori navigati o meno, questa città non potrà lasciarvi indifferenti. Una città meravigliosa con le sue mura fortificate della parte vecchia abbarbicata su una collina. Strade acciottolate, poche auto, case colorate e palazzi signorili vi riporteranno nel passato, tra castelli e torri di guardia.
Qui nasce Vlad Tepes (l’Impalatore), fonte d’ispirazione per i successivi romanzi e film sul Conte Dracula. La casa, in pieno centro storico, ora ospita un ristorante ed un negozio di souvenir, oltre ad una targa commemorativa.
Abbiamo prenotato il nostro pernotto presso Pensiunea Casa Sighisoreana. Ottima camera ma il suo vero punto di forza è il parcheggio interno gratuito, non facile da trovare nel centro città.
È ora di pranzo e, parcheggiata l’auto e depositati i bagagli nella nostra camera, ci dirigiamo subito in centro, proprio a valle del grazioso centro storico.
Pranziamo nel “Gasthaus restaurant” in un’atmosfera molto accogliente con piatti della cucina tipica rumena molto ben fatti e presentati. Anche qui la temperatura non è delle più clementi e ne approfittiamo per stare un’oretta al calduccio in questo ristorante.
Perdersi tra le vie di Sighisoara

( Photo by Stefania Bramato )

( Photo by Stefania Bramato )
Rigenerati dal gustoso pranzo e dal suo tepore, via lungo la salita che porta nel cuore della città fortificata. Questo luogo, non a caso, è dichiarata Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, ad avvalorare l’importanza e la bellezza di questi luoghi. Passeggiare per le vie piene di ciottoli, che nei secoli hanno visto trottare cavalli su e giù per la fortezza, è piacevole e rilassante.
Le tante torri presenti, ora silenziosi guardiani dall’alto sulla città , un tempo ospitavano soldati armati che difendevano il borgo antico. In luoghi come questo è quasi un dovere vagare senza meta, ammirando sì le diverse attrazioni presenti, ma lasciandosi guidare dalla casualità, per ammirare anche piccoli dettagli che rendono il vostro tour diverso da quello di chiunque altro.

Imperdibile la Torre dell’Orologio, un tempo Torre del Consiglio, per via delle assemblee che si svolgevano qui. È l’edificio più bello della cittadella fortificata e ben visibile dal resto della città più in basso (è alta 64 metri), eretto a simbolo di Sighisoara. Saliti in cima ammiriamo la città completamente innevata, per uno spettacolo visivo molto interessante.
In cima vi è anche un piccolo museo.

( Photo by Stefania Bramato )

È la volta poi della Scala degli Scolari, una struttura in legno molto suggestiva, anche per via dei raggi del sole che si infilano tra le fessure, che porta alla Chiesa sulla Collina, dove oltre a visitarla e godere di un bel panorama sulla città, vi è la possibilità di accedere, se avete la mia stessa “passione”, ad un piccolo cimitero sassone.

( Photo by Stefania Bramato )
Il pomeriggio prosegue per le vie della cittadella tra caffè, negozietti e caratteristici scorci medievali. Dopo una rigenerante doccia calda, una cena nell’ottimo “Cafè Martini”, dove finalmente opto per qualcosa di light: una bella insalatona ben fatta ed equilibrata.

Giorno 3: nuovo giorno, nuovo spostamento

( Photo by Stefania Bramato )
L’itinerario di oggi prevede, per fortuna, un breve tragitto in auto. Lasciata la piacevole Sighisoara, attraversiamo un paesaggio suggestivo, tra monti a far da cornice e campi innevati, e in circa 45 minuti raggiungiamo Viscri, anche esso minuscolo borgo molto ben conservato, dove la quiete la fa da padrone. Per strada, riscaldata da un tiepido sole e con un cielo limpido e azzurro a far da cornice, incontriamo più animali che persone. Mucche, un asinello, qualche gallina, cani e gatti. In lontananza si ode il rumore di un martello che picchia con violenza, segno che un fabbro è al lavoro. Che pace in questo luogo, che serenità che trasmette; è come se lavasse via la frenesia alla quale siamo abituati.

( Photo by Stefania Bramato )

( Photo by Stefania Bramato )
Visitiamo anche qui un’antica chiesa fortificata, prima di rimetterci in macchina per raggiungere Rupea Citadel, una cittadella fortificata abbarbicata su un colle. Il percorso in auto è molto avvincente, essendo costituito da numerosi tornanti, così come splendido è il panorama una volta arrivati in cima. Ad essere onesto, dopo tante cittadelle fortificate, mi sono risparmiata questa visita, se non altro per non ritardare l’arrivo a Brasov.

Brasov, “Hollywood rumena”

In circa 75 minuti raggiungo Brasov, poco prima dell’ora di pranzo.
Check-in nell’ottimo appartamento “92 Residence” e via subito per le strade della città, tra le più conosciute della Transilvania; forse proprio per questo motivo che la città sembra voglia fare da reginetta, concedendosi anche un’enorme scritta BRASOV sul Monte che si staglia sulla città, in perfetto stile hollywoodiano. La via principale, Strada Republicii, è un continuo via vai di pedoni, gente del luogo affaccendata ma anche turisti, che si muovono tra i vari negozi, caffè e ristoranti. Da qui si raggiunge velocemente la piazza principale del centro storico, Pjata Sfatului, il cuore della parte medievale della città. A due passi si trova il pezzo forte della città, la Chiesa Nera.

( Photo by Stefania Bramato )
Il suo nome si deve ad un incendio che a metà del 1600 annerì i suoi muri esterni, poi lentamente recuperati grazie ad un lungo e laborioso restauro. Il suo altissimo campanile, 65 metri, svetta su tutta la città. Visitato l’interno e successivamente fermati per una veloce pausa pranzo, ci spostiamo, prima che cali il sole, verso il Monte Tampa, dove ha sede la famosa scritta. Ovviamente non per vedere quest’ultima da vicino, ma per godere di un bel panorama sulla città, saliamo in cima grazie ad una funivia, la cui stazione di partenza è a due passi dal centro. Da lassù la vista sulla città, aiutati da un cielo terso, è impareggiabile.


Scesi a valle, non resta che percorrere la famosa strada Sforii, larga solo 1,20 metri e considerata tra le vie più strette d’Europa.
Usciti per cena, ci concediamo nel ristorante “La Ceaun”: una delle ultime zuppe rumene servite nel pane, innaffiate da un’ottima birra Ursus. Il locale è molto bello e il personale simpatico e disponibile. Ve lo consiglio (come tutti gli altri provati durante questo itinerario in transilvania in 5 giorni). Dopo cena, un’ulteriore birra irlandese lungo il corso, nel pub “Deane’s”.
A nanna, domani ci aspetta un’altra giornata impegnativa!
Giorno 4: è l’ora di Dracula!

Giunto quasi alla fine di questo itinerario in Transilvania di 5 giorni, dopo la solita abbondante ( e rinforzante colazione) in un ottimo bar del centro, “La Birou Bistrot”, si parte alla volta del castello di Bran, soprannominato “il Castello di Dracula”.
In circa 40 minuti siamo all’ingresso del Castello, che si erge su una collina, circondato da una foresta, con colori che vanno dal verde intenso dei sempreverdi al bianco candido della neve. Il Castello, in realtà, è stato residenza della Regina Maria, alla quale si dà la giusta importanza all’interno della struttura, mentre solo una sala è dedicata alla storia di Dracula e alla nascita del mito dei vampiri.

La visita è molto interessante, se non altro per ammirare arredamenti e stile di vita di una regina. Vi è inoltre una sala dedicata alle torture, con relativi strumenti e spiegazioni. Ammetto che la struttura, sia esternamente che nei suoi interni, è molto affascinante, il tutto reso ancora più suggestivo dal fatto che svetta al di sopra di un promontorio. L’unica delusione deriva dal fatto che tutto intorno sorgano ristoranti, parcheggi, un mercatino, che tolgono in parte al castello quel suo fascino un po’ più tetro e desolato che meriterebbe. Detto questo, consiglio comunque di non perderselo.
È il turno di Rasnov

In circa mezzora raggiungiamo la cittadella di Rasnov. Lasciata l’auto nel parcheggio a pagamento, saliamo in cima alla fortezza grazie ad un comodo servizio navetta a pagamento. Il luogo è molto suggestivo ed affascinante, se non fosse che non tutta l’area interna è conservata perfettamente. Da quassù, aiutati da un clima sempre favorevole durante questo viaggio e un cielo terso, ammiriamo il paesaggio sottostante. Per chi viaggia con bambini, è consigliabile una sosta al Dino Park, un parco a tema con riproduzioni di dinosauri e area giochi. Si trova sullo stesso percorso che la navetta compie tra il parcheggio, a valle, e Rasnov in cima; potrete pertanto decidere quale delle due attrazioni visitare prima.


Il Castello di Peles è un posto incredibile!
Dopo un pranzo veloce, ci resta l’ultima attrazione della giornata e dell’intero viaggio: il castello di Peles a Sinaia. Posso dire, a viaggio concluso, che questa è stata l’attrazione più bella visitata durante questo itinerario in Transilvania di 5 giorni on the road. Letteralmente PAZZESCO!
Un consiglio: se doveste trovarvi stretti con i tempi e dover scegliere tra il Castello di Bran e quello di Peles, non esitate un attimo e scegliete il secondo!
Ziz zag tra i tornanti
La strada che porta da Rasnov a Sinaia sarebbe degna di una tappa internazionale di Rally! I tornanti si susseguono a decine in un percorso immerso nei boschi che non annoia mai. In circa 45 minuti si completa il percorso, per giungere in un parcheggio immerso nel verde. Qui potrete rifocillarvi nel bar presente o dirigervi verso l’ingresso del castello, attraverso un sentiero pedonale, circondato dalla foresta . Quando la vegetazione si dirada e la struttura comparirà davanti ai vostri occhi, resterete a bocca aperta!

Iniziato a costruire verso la fine del 1800, fu dapprima residenza estiva del Re Carlo I e successivamente, sequestrato sotto il regime di Ceausecu, usato da quest’ultimo come residenza estiva che però usava molto di rado, in quanto non innamorato di questo castello.
Informazioni utili
Per orari, costi del biglietto e informazioni utili, vi rimando al sito ufficiale.
Due cose importanti da tenere a mente: si può pagare solo in contanti e per le foto è previsto un biglietto a parte, che comunque non vi permetterà di postarle sui social o pubblicare sul web, in quanto severamente vietato senza un’apposita autorizzazione governativa ( ragion per cui vedrete solo foto dell’esterno del castello in questo articolo).
Si può scegliere se visitare solo il piano terra o anche il primo piano; chiaramente il mio consiglio è quello di prendere entrambi i biglietti, non ve ne pentirete. Saloni, tappeti, bagni, mobilia ma anche gli infissi, tutto è curato in maniera maniacale con intagli, decorazioni di ogni tipo. Vi è all’interno addirittura un teatro e una sala per la musica, un’enorme sala per la cena. Questa visita vi lascerà senza parole, ve l’assicuro!
Poco distante si trova un altro Castello, quello di Pelisor, più piccolo ma altrettanto grazioso.
Lascio l’area pienamente soddisfatto, questo viaggio volge al termine con il “botto”.
In circa 45 minuti sono di nuovo a Brasov, dove pernotterò per la mia ultima notte in terra rumena. Per l’ultima cena scelgo l’eccezionale ristorante “Sergiana”.
Giorno 5: si rientra
Subito dopo colazione, è il momento di chiudere le valigie, questo itinerario in Transilvania di 5 giorni giunge al termine. In poco più di 2 ore copro il tragitto da Brasov all’aeroporto di Bucarest, dove lascio l’auto prima di partire.
Se nel quinto giorno avete la partenza in tarda serata, potreste optare per una “chiusura in bellezza”: poco distante dall’aeroporto potete trovare le terme più grandi d’Europa! Una giornata di relax, in un clima tropicale, tra palme, bar in acqua e solarium, è quello che ci vuole dopo un “on the road” impegnativo.

( Photo by Official Site )
Un’altra esperienza formidabile da tenere nel libro dei ricordi giunge al termine; la Romania, e la Transilvania in particolare, mi hanno saputo conquistare. Un mix di storia tra castelli, fortezze e tetri racconti; la natura, con i suoi monti e le sue foreste innevate e, infine ma mai per ultimo, il buon cibo che mi ha pienamente soddisfatto. La Transilvania, ma la Romania tutta, è un viaggio che si può fare in autonomia senza spendere una fortuna e ammirando scenari davvero unici.
Qualche info utile
Moneta
La moneta ufficiale è il Leu Romeno, equivale ( oggi, luglio 2020) a circa 0,20 cent. di Euro. Non avrete nessun problema a prelevare e pagare con il POS, anche nei centri minori. Un viaggio in Transilvania, con le dovute accortezze, risulta molto economico rispetto agli standard italiani.
Se atterrate a Bucarest, nella sala arrivi a fianco all’uscita, potete trovare un ATM che cambia i vostri Euro in moneta locale. Il tasso è conveniente, soprattutto se paragonato ai vari uffici di cambio presenti in aeroporto.

Lingua
La lingua ufficiale è ovviamente il rumeno ma non avrete problemi con l’inglese in qualsiasi struttura che si interfaccia con i turisti: ristoranti, hotel, negozi, biglietterie, ecc.
Non è raro però incontrare persone che parlano un buon italiano.
Viabilità
Per un itinerario in Transilvania di 5 giorni o più, il consiglio è sempre quello di noleggiare un auto. Le strade sono quasi tutte in buone condizioni, anche in inverno. Con un mezzo proprio si ha la libertà di spingersi anche in località meno blasonate, difficilmente raggiungibili con i mezzi pubblici.
Alloggi
Sui più noti portali potete trovare alloggi per tutte le tasche, spendendo cifre di gran lunga inferiori a quelle delle strutture italiane.
Cibo
La cucina rumena è tutto fuorché “light”! 🙂
Nei piatti vi è un largo uso di carne, fagioli, cipolla, patate e verdura. Essendo un Paese con lunghi inverni rigidi, una cucina “sostanziosa” era il minimo per riscaldare i suoi abitanti. Troverete tante zuppe, squisite, con o senza carne. Tante le scelte anche tra i secondi e i dolci; la Romania è famosa anche per la produzione di eccellenti vini.
Tra i più famosi:
- Pastrami: piatto tipico a base di carne che prevede un complesso procedimento: prima si mette cruda in salamoia, poi viene speziata, affumicata ed infine cotta a vapore.
- Ciorba: una zuppa a base di verdure, servita con o senza carne.Ci sono tante varianti e spesso viene servita all’interno di un pezzo di pane usato come “zuppiera”. Una delizia!

- Sarmale: ottimi involtini di verza con all’interno, solitamente, carne, riso e cipolla.

- Gogosi: molto simili ai nostri panzarotti fritti, sono preparati in versione sia dolce che salata. Sono venduti in graziosi negozietti con vetrina direttamente in strada.

- Papanasi: forse il più famoso dolce rumeno, è un dolce fritto con crema di formaggio, panna acidula e una marmellata alla frutta. Una volta assaggiato, non riuscirete più a farne a meno! 🙂

Qui puoi trovare tanti tour e attività per il tuo viaggio in Transilvania: