Si può cambiare, non esiste età giusta ma momento giusto
Perché viaggiare? L’ho scoperto sulla mia pelle in questi sei anni in cui la mia vita ha preso una piega diversa, ha imboccato una nuova via, quella degli aeroporti!
Uscire dalla propria quotidianità, rompere certi equilibri che scandiscono le nostre giornate in un continuo ripetersi, talvolta monotono, di azioni e comportamenti, vi farà vedere la società che vi è attorno, la “normalità” con occhi diversi.
Mollate l’ancora delle vostre sicurezze e lasciatevi trasportare dalle onde dell’incerto, provate ad immergervi in culture, usi e costumi che non conoscevate. Lasciate in un cassetto della vostra amata casuccia i pregiudizi, le opinioni costruite guardando la TV o leggendo un giornale. Perché viaggio? Perché grazie a questo mio peregrinare ho avuto modo di visitare alcuni Paesi molto diversi tra loro e distanti dal nostro sotto tanti punti di vista.
Dai poveri Perù e Bolivia alla multietnica e frenetica New York, dall’efficiente Giappone alla “ballerina” Cuba, dalla buddista Thailandia all’arabeggiante Giordania. Passando dal problematico e religioso Israele alla Colombia, con la sua reputazione e passato poco piacevoli. Ho visitato il povero ma dignitoso Laos o attraversato il bellissimo Marocco.
“…nel fondo del cuore di tutti c’è, chiaro, cosa è giusto e cosa non è giusto, cosa è il bene e cosa è il male, cos’è che dobbiamo fare, e non secondo la regola di un partito o di una religione, ma del cuore, che è uguale per tutti” -Tiziano Terzani –

Perché viaggiare? Per incrociare altre vite…
Ho visto giapponesi piegarsi per raccogliere pochi centesimi che mi erano sbadatamente caduti, boliviani storpi implorarmi per acquistare un loro braccialetto. Ho incontrato cubani solidali tra loro come pochi altri, israeliani e palestinesi condividere gli stessi territori odiandosi, ignorandosi.“Il Mondo è bello perché è vario” diceva Josè Pascal e niente è più vero di questa affermazione. Lanciatevi in una nuova avventura. Toccate con mano la povertà materiale di un villaggio africano e quella morale di un campo di concentramento in Polonia o che si respira nel museo di Hiroshima. Perché viaggiare? Perché solo guardando con i vostri occhi un cumulo di scarpe per bambini o un triciclo fuso dalla potenza di un’esplosione atomica capirete di quali assurde atrocità è riuscito a macchiarsi l’animo umano nel corso dei secoli.



Visitate luoghi della memoria come Ellis Island a New York; qui potreste trovare, nell’infinito elenco degli emigrati in cerca del sogno americano, un vostro vecchio antenato. Sì, perché la storia è ciclica. In passato siamo dovuti scappare noi in cerca di una vita migliore, ora tocca a qualcun’altro. E a chi risponde che i nostri connazionali emigravano in Belgio per andare a lavorare in miniera, ricordo anche che in tanti hanno esportato uno dei nostri “prodotti di punta”: la Mafia.
Perché viaggiare? Perché possono nascere nuove amicizie

Che voi vi muoviate in compagnia di un amico o un partner, o da soli, vi capiterà sempre di stringere nuove amicizie. Ci sono quelle dettate dagli eventi, come può essere ad esempio partecipare, con altre persone, ad un’escursione di gruppo per diversi giorni.
Magari farete un safari e, come è successo a me, diventerete grandi amici con il vostro driver, con il quale siete stati a contatto 24 h su 24.
O semplicemente, perché da soli, stringerete amicizia con il vostro compagno di stanza in un ostello. La maggior parte dei viaggiatori sono persone con la mente aperta, in cerca o semplicemente disponibili a fare nuove amicizie con facilità. Non sarebbe bellissimo avere amici sparsi per il Mondo?



Perché viaggiare? Lasciatevi andare…
Per una volta rinunciate ad una comoda crociera durante la quale ingozzarsi di prelibatezze o ad una settimana “all inclusive” in un resort davanti ad una spiaggia paradisiaca, per lanciarvi alla scoperta di voi stessi e dei vostri limiti. Posso capire che dopo un anno di intenso lavoro una persona abbia bisogno di una vacanza ma, per una volta, provate a fare un “viaggio”. Partite alla scoperta dell’ignoto, di qualcosa di diverso dalla vostra quotidianità. Provate a perdervi tra le viuzze di una città, provando a conoscere persone del luogo; parlateci, fatevi raccontare aneddoti, modi di vivere, pensieri sulla loro condizione. Provate l’ebbrezza di dovervela cavare in un’altra lingua per capire da dove e a che ora partirà quell’autobus.

Ordinate a cena un piatto del quale avete compreso solo due ingredienti, osservate gli indigeni contrattare in un mercato, uscite di sera a bere una birra per vedere come si divertono i giovani del luogo. Scoprirete un altro Mondo lontano anni luce dal vostro. Esistono persone che vivono con meno di un dollaro al giorno: noi non siamo migliori o più evoluti di loro, siamo semplicemente più fortunati.
…e aprite gli occhi e il cuore
Siamo solo per caso nati in territori che non vivono in stato d’assedio, non sono sfruttati da Multinazionali, non sguazzano nell’ignoranza dovuta a mancanza dell’istruzione minima che dovrebbe essere garantita a tutti i bambini del Mondo. Viviamo in Paesi che consideriamo evoluti, progressisti, senza renderci conto che troppo spesso veniamo inghiottiti dalla società che ci circonda. Siamo vittime di un consumismo che ci ha trasformato in “macchinari” che producono per spendere, per acquistare oggetti che troppo spesso appagano solo momentaneamente la nostra sete di felicità, o ancor peggio ci illudono di riuscire a farcela.

Una nuova macchina da sfoggiare nel weekend, un nuovo smartphone dal quale sfogare sui social tutta la nostra rabbia e repressione. E la borsa all’ultima moda che non è oggettivamente bella, ma bisogna averla perché è un must? Il successo, i soldi, il benessere sono le uniche cose che ci preoccupano, che ci “tengono vivi”. Avere ed apparire per essere, questi siamo diventati. Con l’ultimo modello di Iphone o una TV 4K sarete sempre le stesse persone. Con un viaggio da conservare tra i ricordi più belli sarete persone migliori.
Ti stai ancora chiedendo perché viaggiare?… inizia e avrai le risposte che cerchi.
Ciao Daniele, ho trovato il tuo sito molto interessante ed utile. Credo che molte persone si rispecchino nelle tue parole, sensazioni, ricordi, un viaggio vissuto a 360° resta sempre scolpito nel “core” lasciando esperienze belle e meno belle ma comunque degne di essere ricordate per sempre. Sposo pienamente la tua idea di viaggio e mi rispecchio in essa. Fare capire che il viaggio parte nel momento in cui si prenota un volo con tutta la pianificazione sino ad immortalare l’esperienza con foto e tutto quello che ne resta è uno dei modi per conservarlo a vita.
Gradevole la tua voglia di scrivere e raccontare le tue esperienze. Utilissimi i consigli!!!
Ciao Giuseppe, come recitava il detto?
“il primo commento non si scorda mai” (modificato per l’occorrenza). Se ci metti che il primo commento é questo, beh vale doppio o triplo. Viaggiare ti cambia, con me é successo e puó succedere con chiunque. Succede di essere “predisposti per viaggiare” e non saperlo: questo é quello che é successo a me. Non sai quanto sia felice di sapere che c’é qualcuno che la pensa come me e che apprezza quello che scrivo. Scrivere é sempre stata la mia passione, fin dai tempi della scuola; il giorno del compito d’italiano per me era il più bello del trimestre. Grazie per le belle parole, grazie per aver apprezzato, questo mi dà la carica per continuare a coltivare questo passatempo. In fin dei conti, a volte, basta poco per essere felici. 🙂
Mi ritrovo pienamente in ciò che scrivi, nella tua voglia di vivere ,non la scorza della vita, non nell’apparenza, ma nella sostanza! Non ho mai viaggiato; io viaggio attraverso la mia passione per lo scrivere! Grazie
Ciao Carla, grazie per le tue belle parole.
Viaggio per migliorarmi, per crescere, per sentirmi libero e aperto mentalmente. Non so cosa ti porti a non viaggiare, probabilmente avrai le tue giuste motivazioni, ma se ne hai o ne avrai in futuro la possibilità, fallo! È una delle esperienze più belle e significative che si possano fare.
Bello che anche tu sia un’amante della scrittura. Mi fa stare bene, mi permette di dar libero sfogo ai miei pensieri. Sapere che qualcuno apprezzi quello che scrivo mi dà la carica per continuare.