È molto probabile che durante il vostro viaggio in Bolivia vi troviate a passare da Santa Cruz o ci arriviate di proposito, visto che l’aeroporto Viru Viru effettua voli di collegamento con l’Europa. La città non offre molto, potrei dire proprio nulla, ragion per cui è da valutare l’ipotesi ( tempo permettendo) di raggiungere due paesi non troppo distanti ma, per diversi motivi, sicuramente più interessanti del loro capoluogo: Samaipata e Vallegrande.

Prima tappa: Samaipata
La prima, a 120 km da Santa Cruz, è facilmente raggiungibile in 2 ore e 1/2 circa in micros al costo di 30 B; potete prendere il mezzo ogni giorno a partire dalle 5 del mattino dall’incrocio tra Avenida Omar Chavez Ortiz e Soliz de Olguin, non troppo distante dal centro.
Ovviamente i micros partono solo quando sono pieni. Il piccolo paesino è noto soprattutto per la sua vicinanza a El Fuerte, un sito preincaico; raggiungibile anche a piedi ( per i più temerari o attenti al budget), dista 10 km dal paese, di cui 6 almeno in salita. L’alternativa è uno dei tanti taxi/navetta in centro che lavorano a tariffa standard: 100 B tra andata e ritorno con in mezzo massimo 2 ore d’attesa. Chiaramente più siete e meno vi costerà.


Per quanto mi riguarda, col senno di poi, il paese merita una visita più per il clima disteso che per il sito storico. Samaipata è un assolato (e assonnato) paesino di provincia, lontano dallo stress della metropoli; qui il tempo sembra essersi fermato, tutto scorre lentamente e nella pace più assoluta.

Villaggio hippie
Forse sono proprio questi i motivi che hanno spinto tanti “gringos” a trasferirsi qui. “Non agitatevi” recita simpaticamente il menù de “La Cocina“, un ottimo locale gestito da un turco e un argentino in una via adiacente alla piazza. Impossibile agitarsi in questo borgo dove in poche ore si può conoscere mezzo paese.

più simpatica e originale di questa 🙂

Diversi ristoranti/locali sono gestiti da stranieri e, queste “presenze”, si notano fin dall’arrivo, quando per strada si incontrano biondissimi bambini che poco hanno di boliviano, che giocano con i loro coetanei dai tratti decisamente più sudamericani…
La sera l’unico locale dove sorseggiare qualche ottima birra artigianale o un Fernet & Cola (un’istituzione qui) dopo cena, è il “La Boheme“, anch’esso gestito da stranieri. Qui ci troverete tutti i cordiali gestori dei locali vicini dove magari avete cenato, con cui scambiare due chiacchiere e due risate.


Vallegrande, da qui passa la storia del Che
Samaipata, oltre ad essere un luogo in cui rilassarsi, è la base di partenza per raggiungere Vallegrande. Questo secondo paese ( ben più grande del primo), è noto per le vicende legate alla vita (e alla morte soprattutto) di Che Guevara. Qui venne esposto alla popolazione il corpo del combattente dopo la sua uccisione ad Higuera, e sempre qui fu tenuto segretamente sepolto per 30 anni, prima che i suoi resti venissero consegnati all’isola cubana.
Come arrivarci
Per raggiungere Vallegrande da Samaipata dovrete recarvi sulla strada dalla quale siete arrivati e dove probabilmente vi hanno fatto scendere. Qui non è semplice trovare un micros per Vallegrande; prendetene uno per Mairana (7-10 B), un paese che si trova sul tragitto tra le due località. Lì ne troverete un altro per Vallegrande. Solitamente vi lasceranno proprio alla fermata dei micros.



Vallegrande, “profumo” di storia
Vallegrande, a mio parere, non ha il fascino di Samaipata; questo perlomeno è stata la mia impressione non appena giunti in piazza. Qui troverete un centro informazioni che vi quasi “obbligherà” a prendere un tour per visitare i vari punti di interesse legati al Che. La lavanderia dell’ospedale, luogo dove venne esposto il cadavere del Che e meta di pellegrinaggi, potreste anche visitarla in autonomia essendo nel cortile dell’edificio pubblico; leggermente più in periferia si trovano museo e mausoleo, realizzati proprio nel punto esatto in cui vennero trovati i corpi del Che e degli altri combattenti, a 30 anni dalla sepoltura.


Prendete una guida
Il costo di 40 B non mi è sembrato particolarmente alto, se si considera la presenza di una guida a cui potrete fare tante domande. Proprio a lui infatti ho chiesto cosa pensasse la popolazione boliviana del Che. Mi ha raccontato che si dividono tra chi lo osanna tuttora e chi lo odia perché in passato ha voluto credere alle false notizie fatte circolare su di lui dal governo boliviano. Le autorità, nel tentativo di screditarlo, diffuse le notizie relative a presunti comportamenti scorretti del combattente ( uccisione senza motivo degli omosessuali, confisca di terreni ai contadini boliviani, ecc).
Alla fine del tour che dura circa un’oretta, chiedete proprio alla guida di accompagnarvi alla fermata dell’autobus; lì potrete prendere un micros per tornare a Samaipata.
Se la Bolivia è tra le prossime mete, in questo articolo trovate tutte le info per organizzare un viaggio in autonomia.